PUNGHE & REGOLLE
Progetto editoriale | 2018
Sa Carrela ’e nanti Santu Lussurgiu. Le immagini del fotografo Giuseppe Firinu raccontano le edizioni degli anni ’70, ’80, ’90 nel catalogo realizzato in occasione del progetto fotografico allestito lungo le vie del centro storico del paese. Immagini stampate su pannelli di grandi dimensioni affissi nei muri restituiscono un viaggio della memoria nel luogo dove ogni anno, cavalli, cavalieri e pubblico, ciascuno nel proprio ruolo ma fusi in un insieme, mettono in scena il grande evento equestre.
La copertina del volume
Riconosciuta come Carnevale storico d’Italia dal Ministero per i Beni e le Attività culturali ed inserita tra le manifestazioni di grande interesse turistico della Regione Sardegna, sa Carrela ’e nanti è la corsa a pariglia che ogni anno, nei giorni di Carnevale, va in scena tra le due file di case che incorniciano la via Roma.
“Le origini della corsa sono medievali. Coeva delle Giostre dell’Anello italiane e delle Sortillas spagnole, campo di prova di cavallerie militari. Anticamente elitaria, pochi potevano permettersi un cavallo, — spiega Nicolò Migheli, sociologo e scrittore lussurgese — con il tempo diventa sempre più popolare. La prima testimonianza documentale della corsa è del 1842 nel Casalis, Dizionario degli Stati di S. M. il Re di Sardegna. Per un lussurgese sa Carrela è punto di arrivo e partenza. È l’iniziazione davanti alla comunità, dimostrare d’aver raggiunto l’età adulta con tutti gli impegni che essa comporta. L’unica competizione è sull’abilità, sul binomio uomo-cavallo, sull’eleganza del portamento. Si corre in coppia perché in due si riesce meglio nel rappresentare l’accordo tra uomini e cavalli. Nessuna delle due sopravanza l’altra. La corsa è disciplina: punghe e regolle, incita e trattieni. È la coppia che conta più dell’individuo. Si primeggia in quattro e non da soli. Sa Carrela è anche valutazione del cavalli per l’acquisto. Esperti, confusi tra il pubblico, esaminano assetti e capacità degli animali che hanno buone probabilità di finire nel Palio di Siena o in prestigiosi maneggi. Quei giorni di carnevale sono festa popolare, negli incontri del dopo corsa nelle cantine, corrono i paragoni con le Carrelas degli anni trascorsi, si racconta di cavalli e cavalieri, il vino facilita la memoria. I sardi amano i cavalli, i lussurgesi ancor di più, visto che quasi tutti sono stati poggiati su quell’animale prima che imparassero a camminare. Immaginare una Santu Lussurgiu senza Carrela ’e nanti è impossibile, la si è corsa sempre, e sempre e sempre lo sarà finché ci saranno cavalli, cavalieri e lussurgesi.”
Il progetto è stato realizzato grazie alla fattiva collaborazione con l’Amministrazione comunale e al prezioso contributo del Banco di Sardegna.
Caratteristiche del volume:
formato finito cm 24×30, aperto cm 48×30
64 pagine stampate 4/4 colori CMYK
su carta uso mano da 200 g/m più lacca offset di protezione
copertina con 2 alette da 22 cm, stampa 4/0 colori CMYK su cartoncino monopatinato da 300 g/m
trattamento: plastificazione opaca in bianca
confezione con brossura cucita filo refe
ISBN 978–88–97943–91–4